In questa guida sull’Anthurium Andraenum e le sue cure troverai tutte le informazioni che ti servono per coltivarlo in casa con successo. Dalle condizioni ambientali a quelle colturali, come annaffiatura, rinvaso e concimazione.
A Queste seguono alcuni paragrafi sulle malattie e problematiche comuni, che ti aiuteranno a risolverle o (meglio ancora) a prevenirle.
Alla fine della lettura sarai in grado di curare l’Anthurium alla perfezione, farlo crescere sano e vederlo rifiorire in continuazione, anno dopo anno.
Qui sotto trovi gli argomenti che andremo ad approfondire.
Famiglia e distribuzione
L’Anthurium Andraeanum, italianizzato in Anturio è una pianta fiorita appartenente alla famiglia delle Araceae e molto diffusa nelle case di tutto il mondo, grazie ai suoi fiori colorati e brillanti.
Appartiene al genere Anthurium, che conta oltre 1000 specie dall’aspetto molto diverso tra loro. Il caratteristico fiore del A. Andraeanum (oltre alla sua resistenza) l’ha reso il membro più famoso della famiglia.
Centinaia di cultivar vengono coltivate in serra con lo scopo di mettere sul mercato nuove colorazioni, fiori sempre più durevoli e grandi.
L’Anthurium Andraeanum è originaria delle foreste dell’America centrale, in particolar modo della Colombia, Ecuador e Caraibi.
Come cresce l’Anthurium in natura
L’Anthurium è una pianta epifita, che in natura cresce prevalentemente sui tronchi e i rami bassi degli alberi, sui muschi o su terreni composti prevalentemente da rami e foglie in decomposizione.
Le piogge sono molto frequenti ma le loro radici aeree hanno spesso modo di asciugare tra un acquazzone e l’altro.
Gli Anthurium vivono all’ombra degli alberi, dove ricevono luce diretta qua e la, pochi istanti per volta. Quando i raggi del sole riescono a filtrare tra le chiome in movimento.
Il clima nella foresta è caldo e umido, mentre un lieve venticello mantiene l’aria sempre in movimento.
Capire come cresce questa pianta in natura può aiutarci a comprendere meglio le loro esigenze in appartamento.
Anatomia della pianta
L’Anthurium è una pianta con sviluppo sia monopodiale che simpodiale. Questo significa che oltre a crescere in verticale lungo il fusto centrale, cresce anche orizzontalmente dando vita a nuovi cespi laterali.
Questi cespi crescendo sviluppano tutti gli organi di una pianta adulta e possono essere separati e crescere autonomamente.
Gli organi dell’Anthurium sono:
Fiori
Quello che viene erroneamente “fiore”, in realtà è l’insieme dello spadice (il fiore effettivo) e la spata.
Lo spadice è l’infiorescenza dell’Anthurium ed è caratterizzata da un’escrescenza lunga simile ad una pannocchia. Può essere bianco, giallo o colorato a seconda dell’ibrido.
La spata è una foglia (brattea) mutata dall’aspetto decorativo. Il colore più comune è il rosso ma ormai si può trovare in tantissime colorazioni.
Fusto
Il fusto dell’Anthurium parte dal colletto ed arriva fino all’apice della pianta. Lungo la sua superficie è ricoperto da gemme dormienti, che se attivate possono dar vita a foglie, steli floreali o nuovi cespi.
Foglie
Le foglie dell’Anthurium Andraeanum hanno una forma a cuore e un colore verde intenso o scuro. Sono ricoperte da una spessa cuticola cerosa e hanno un aspetto decorativo ed elegante, seppur non particolari e raffinate come quelle dell’Anthurium Clarinervium.
Radici
L’Anthurium ha radici aeree dal colore bianco, verdognolo o rosato a seconda dell’ibrido e sono prive di peli radicali.
Come le orchidee e molte altre piante epifite, le radici sono composte da un nucleo ed un rivestimento.
L’acqua e il nutrimento vengono trasportati attraverso il nucleo centrale, mentre la corteccia ed il sottile strato di velamen esterno aiutano l’assorbimento e riducono la dispersione.
Anthurium Andreanum: Come si cura in appartamento?
L’Anthurium è una delle piante d’appartamento preferite in tutto il mondo, grazie ai suoi fiori grossi e sgargianti, le foglie verdi e lucide e la sua facilità di coltivazione.
Si adatta molto bene alla vita in casa, è resistente e spesso molto fiorifero.
Con le giuste cure e attenzioni l’Anthurium può potenzialmente fiorire tutto l’anno, seguendo un ciclo in cui ciascun fiore dura circa due o tre mesi e viene rimpiazzato da quello successivo prima che secchi.
Le fioriture casalinghe non sono abbondanti come quelle in serra, difficilmente l’Anthurium coltivato in casa arriva ad avere più di tre o quattro fiori per volta. Questo perché i coltivatori trattano queste piante con ormoni (gibberelline) per indurle ad avere fioriture eccezionali.
Ora che abbiamo capito cosa possiamo aspettarci da questa pianta, vediamo più nello specifico come curare l’Anthurium Andraeanum in casa.
Partendo dalla “benzina” che muove il suo metabolismo, la luce.
Luce
La luce è l’elemento primario per le piante, l’unica fonte di energia disponibile per compiere la fotosintesi clorofilliana, per crescere e svolgere tutti i loro processi metabolici. Ogni pianta ha particolari necessità in fatto di luce, in base al loro ritmo di crescita.
Questo si rispecchia nel luogo in cui crescono in natura.
L’Anthurium in natura cresce all’ombra degli alberi, difficilmente riceve luce diretta, salvo per i pochi raggi che riescono a filtrare attraverso le chiome qua e la.
Quel che bisogna capire però, è che la l’ombra dei tropici è molto più luminosa di quella che troviamo in casa o in appartamento. Intorno all’equatore, l’inclinazione dei raggi solari è ridotta e la luce risulta molto più intensa e regolare durante l’anno.
Per capirci meglio, in una giornata limpida sull’equatore si possono registrare 150.000 lux, mentre in Italia durante l’estate si raggiungono circa 100.000. Mentre durante una giornata nuvolosa solamente 10.000. E tutto questo cala drasticamente durante l’inverno.
La casa per di più, è un ambiente già di per sé ombroso, fatta eccezione per le finestre esposte a sud (colpite dal sole diretto). Quelle esposte a sud-est e sud-ovest ricevono sole solamente per parte della giornata, mentre quelle esposte a Nord sono le più ombrose.
Quanta luce serve all’Anthurium?
L’Anthurium cresce e fiorisce egregiamente con livelli di luce compresi tra i 10.000 e i 25.000 lux. Maggiori sono le radiazioni solari più è veloce il suo metabolismo e la pianta cresce e fiorisce di più.
Ovviamente è difficile (se non si usano lampade da coltivazione) garantire questo livello di luce per dodici ore al giorno, tutti i giorni e tutto l’anno.
Fortunatamente l’Anthurium è una pianta molto adattevole, che resiste anche in ambienti meno luminosi. Chiaramente crescendo meno e facendo meno fiori.
Per questo motivo durante l’inverno cresce poco e spesso non fiorisce.
Dove tenere l’Anthurium in casa?
In casa l’Anthurium Andraeanum andrebbe sempre tenuto davanti ad una finestra luminosa, possibilmente esposta a sud-est o sud-ovest dove la luce è intensa e diffusa. Particolare attenzione va fatta al sole diretto, che non deve colpite la chioma della pianta durante le ore calde della giornata da marzo a settembre (primavera ed estate).
Durante l’autunno e l’inverno l’Anthurium può tranquillamente ricevere il pieno sole, che gli permetterà di continuare a crescere e regalarci qualche piccolo fiorellino.
In questi mesi devi fare attenzione agli spifferi d’aria fredda e alle temperature, che non devono scendere sotto ai 16°C. Anche l’umidità è un fattore da tenere in considerazione, tra poco lo vediamo.
Come capire se la luce va bene?
Il modo più preciso e immediato per sapere se l’Anthurium riceve abbastanza luce è misurare le radiazioni solari con un luxometro o un’App luxometro sul proprio smartphone. Il primo è molto preciso mentre l’applicazione ci fornirà cifre indicative (ma è gratuita).
Un altro metodo approssimativo ma piuttosto efficace è guardare l’ombra che si crea mettendo una mano davanti alla fonte di luce.
L’ideale è che l’ombra sia evidente ma leggermente sfocata, come nella seconda immagine. Se non si crea ombra significa che la luce non è abbastanza intensa, mentre se è troppo nitida la luce è troppo forte e rischia di far ingiallire le foglie o addirittura bruciarle.
Infine si può osservare la pianta, il colore delle foglie e come si comporta. Ovviamente questo metodo richiede pazienza ma col tempo ci aiuterà a sviluppare una certa sensibilità in più nei confronti delle piante.
Le foglie tendono a diventare scure quando ricevono poca luce e sbiadiscono quando questa è troppo forte. Il colore ideale si trova nel mezzo, quando il verde è acceso e brillante.
Prendi come riferimento l’Anthurium appena acquistato, essendo appena uscita dalla serra dovrebbe essere l’esempio di una pianta sana cresciuta in condizioni ideali. Scatta una foto se necessario.
Temperatura
La temperatura è un elemento cruciale nella coltivazione dell’Anthurium influendo sull’assorbimento dell’acqua, la velocità del metabolismo e sull’apertura degli stomi. Questa pianta è originaria dei climi caldi, sopporta bene temperature medie o alte mentre non tollera quelle fredde.
La temperatura inoltre una stretta correlazione con l’umidità (che vedremo nel prossimo paragrafo), definendo la quantità di acqua che l’aria è in gradi di immagazzinare.
A che temperatura deve stare l’Anthurium?
La temperatura ideale per l’Anthurium Andraeanum è compresa tra 20-27°C, facili da mantenere in appartamento. La pianta cresce bene anche a temperature maggiori purché l’umidità sia alta e non rimanga esposto al sole.
In caso di clima caldo e asciutto l’Anthurium chiude gli stomi e fatica ad assorbire acqua, le foglie di conseguenza tendono ad afflosciarsi e piegarsi verso il basso.
La temperatura minima non dovrebbe mai scendere sotto ai 16°C. In caso di freddo o spifferi d’aria possono comparire macchie scure sulle foglie e sui fiori, oltre che incorrere nel rischio di malattie fungine.
Inoltre, rallentando il metabolismo l’Anthurium assorbe meno acqua e aumenta la probabilità di marciume radicale.
Problemi causati dal caldo
Temperature molto alte portano l’Anthurium alla disidratazione e alla chiusura degli stomi, che risulta in:
- Foglie flosce
- Bordi delle foglie secchi
- Fiori secchi
Problemi causati dal freddo
Più la temperatura scende sotto ai 16°C più rapidi ed evidenti saranno i danni. Inizialmente l’Anthurium rallenta la crescita e l’assorbimento di acqua, successivamente compaiono:
- Macchie necrotiche su foglie e fiori
- Problemi fungini
- Marciume radicale
- Morte della pianta
I danni da freddo non sono causati solo dalla temperatura troppo bassa ma anche da spifferi d’aria durante l’inverno o da superfici fredde che toccano la pianta. Come una finestra ad esempio.
Umidità ambientale
L’umidità ambientale è rappresentata dalle particelle d’acqua trattenute dall’aria e contribuiscono a regolare l’apertura stomatica e gli scambi gassosi tra le foglie dell’Anthurium e l’ambiente circostante.
Come accennato prima c’è una stretta correlazione tra umidità e temperatura, per questo l’umidità viene detta “relativa” (U/R).
All’aumentare della temperatura l’aria è in grado di “intrappolare” più particelle d’acqua al suo interno.
Di conseguenza se la temperatura sale il tasso di umidità in percentuale tende a scendere. Questo per lo meno accade in un ambiente chiuso come la casa. Per questo quando accendiamo il riscaldamento d’inverno l’aria si fa più secca.
Quanta umidità serve all’Anthurium?
Poiché l’Anthurium è una pianta tropicale, cresce al meglio in ambienti con umidità compresa tra 60-80% a seconda della temperatura. Si adatta anche ad un ambiente più secco, ma se protratto troppo a lungo questo può portare le punte delle foglie a seccare.
Il fatto che gli stomi si chiudano quando l’aria è molto asciutta, fa si che la pianta fatichi ad assorbire acqua e di conseguenza le parti più periferiche (le punte delle foglie e dei fiori appunto) iniziano a disidratarsi.
Un tasso di umidità molto alto di rado provoca problemi nell’Anthurium, salvo che l’aria non ristagni tra il fogliame troppo a lungo e crei le circostanze idonee alla proliferazione di funghi.
Dove tenere l’Anthurium in casa?
Il posto migliore in cui tenere l’Anthurium in appartamento è davanti alla finestra della cucina o del bagno, queste stanze sono solitamente le più umide della casa. Se questo non è possibile ci sono degli escamotage per riuscire ad aumentare l’umidità ambientale intorno alle tue piante.
Come aumentare l’umidità in casa?
Per aumentare l’umidità ambientale per le tue piante, ci sono diversi metodi più o meno efficaci che possono aiutare. Come:
- Mettere un porta acqua sul termosifone quando il riscaldamento è acceso
- Stendere i panni nella stanza in cui si tengono le piante
- Avvicinare le piante l’un l’altra affinché si crei un microclima tra le foglie
- Nebulizzare dell’acqua sul fogliame al mattino presto o durante i pomeriggi estivi
- Aggiungere dell’argilla espansa o dei sassolini nel sottovaso e lasciare dell’acqua sul fondo (l’acqua non deve raggiungere il livello del vaso)
- Utilizzare un umidificatore ad ultrasuoni.
Se hai molte piante ti invito a prendere in considerazione l’ultima opzione che è di gran lunga la più efficace.
Substrato
Il substrato non è altro che il materiale, naturale o inerte, in cui crescono le radici dell’Anthurium. Le sue funzioni sono quelle di dar sostegno alla pianta, di ricostruire un ambiente idoneo per l’apparato radicale e permettere l’assorbimento delle sostanze nutritive.
I fattori di cui bisogna tener conto per un buon substrato sono:
- Macroporosità: Quantità di spazi medio grossi tra le particelle, che permettono al ossigeno di circolare.
- Microporosità: Piccoli spazietti che vengono occupati dall’acqua e le permettono di distribuirsi omogeneamente all’interno del substrato.
- pH: regola l’assorbimento dei nutrienti da parte della pianta. Se troppo acido o alcalino l’Anthurium non sarà in grado di assorbire parte degli elementi nutritivi.
Come dev’essere il terriccio ideale per l’Anthurium?
L’Anthurium è una pianta epifita molto sensibile al ristagno idrico, per questo il terriccio dev’essere soffice, drenante e arioso. Il substrato ideale dovrebbe essere composto da 50% di parti solide e la restante parte ripartita tra macropori e micropori in rapporto 1:1.
In questo modo si ottiene un terriccio arioso e drenante, e allo stesso tempo capace di assorbire e distribuire l’acqua e i nutrienti in modo omogeneo all’interno del vaso.
Per la cronaca, può sembrare strano ma con i giusti accorgimenti si può coltivare l’Anthurium in acqua.
Che terra usare per l’Anthurium Andraeanum?
Si possono ottenere degli eccellenti mix per Anthurium mischiando tra loro substrati come la torba, perlite, fibra di cocco, bark per orchidee, muschio di sfagno o chips di cocco.
Un terriccio molto buono e facile da realizzare si ottiene mescolando:
- 1/2 terriccio per orchidee terrestri (bark e torba)
- 1/2 fibra di cocco a grana medio piccola.
Se ambisci al meglio ti consiglio:
- 1/3 di bark per orchidee o chips di cocco
- 1/3 di torba bionda
- 1/3 di fibra di cocco
Quest’ultimo tra l’altro è il substrato che viene consigliato dai migliori coltivatori olandesi.
Ti sconsiglio il terriccio universale puro, che è troppo compatto e trattiene molta acqua. Usarlo porta inevitabilmente a marciume radicale.
Annaffiatura
Imparare a destreggiarsi con le annaffiature è un’abilità fondamentale se si vuole coltivare l’Anthurium Andraeanum con successo. Questa pianta richiede il giusto equilibrio tra asciutto e bagnato per crescere sana e forte.
Non dimentichiamo che si tratta di una pianta epifita, che in natura cresce sugli alberi e non in terra.
Se si innaffia troppo possiamo avere problemi come il marciume radicale e foglie gialle.
Se lo facciamo poco avremo foglie che si ammosciano.
Anche se la seconda ipotesi è meno pericolosa, e la pianta probabilmente si riprenderà dopo una bella annaffiatura, è importante capire quando e come bagnare l’Anthurium se si vuole vederla prosperare senza intoppi.
Ogni quanto bisogna annaffiare l’Anthurium?
Per capire quando annaffiare l’Anthurium bisogna infilare il dito un paio di centimetri sotto alla superficie del terriccio per sentire se è asciutto, umido o bagnato. La pianta va bagnata quando il terriccio è asciutto, solo durante l’estate si può innaffiare quando è leggermente umido.
Cerca sempre di non lasciare il substrato bagnato troppo a lungo. In questo può aiutarti l’utilizzo di un buon terriccio e un vaso della misura giusta.
Durante l’inverno è importante non anticipare l’annaffiatura perché il rischio di ristagno idrico è elevato e le radici potrebbero marcire. Nel dubbio è meglio aspettare un giorno in più.
Come innaffiare la pianta d’Anthurium?
L’Anthurium Andraeanum va bagnato abbondantemente dall’alto, lasciando che l’acqua in eccesso filtri attraverso il terriccio per poi drenare dai fori del vaso. In questo modo si risciacqua un pochino il substrato ogni volta che si annaffia e si previene il rischio che i sali o il calcare si accumulino nel tempo.
Annaffia con acqua tiepida in inverno e a temperatura ambiente durante l’estate e fai sgocciolare bene il vaso ed evitare che l’acqua in eccesso ristagni nel sottovaso.
Che acqua bisogna usare?
L’acqua piovana e demineralizzata è da preferirsi a quella di rubinetto, anche se quest’ultima varia molto dalla zona. Potrebbe essere che nel tuo comune la quantità di calcare (carbonato di calcio e magnesio) siano accettabili, e in tal caso la puoi usare tranquillamente.
Se l’acqua del rubinetto è dura e contiene molto calcare, alla lunga porterà ad avere accumuli di sali e problemi con il pH del terriccio.
Una buona soluzione è quella di diluire l’acqua di rubinetto con quella piovana (o demineralizzata) in rapporto 1:1, in modo da riportare la durezza entro soglie accettabili dalla pianta.
Per assorbire correttamente gli elementi nutritivi, l’acqua con cui si annaffia l’Anthurium deve avere un pH compreso tra 5,4 e 6,7.
Questi valori sono facili da raggiungere quando si diluisce una piccola quantità di fertilizzante (che tende ad acidificare) all’acqua.
Concimazione
La concimazione è la pratica con cui si integrano gli elementi nutritivi necessari alla pianta attraverso l’acqua di irrigazione o direttamente nel terriccio. L’Acqua di rubinetto non contiene sufficiente nutrimento per garantire all’Anthurium di prosperare.
Se non si concima, non appena il terreno si impoverirò delle sostanze intrappolate la pianta inizierà a soffrire di carenze nutritive, rallenterà la crescita e inizierà ad avere problemi di vario genere.
L’Anthurium può essere fertilizzato con concimi liquidi, solubili o con granuli a lento rilascio. Essendo una pianta che può fiorire tutto l’anno bisogna preferire concimi completi ad alto contenuto di fosforo e potassio.
Quando concimare l’Anthurium?
La pianta di Anthurium va concimata da marzo fino a settembre, quando grazie alla bella stagione cresce più rapidamente e fiorisce. Durante la primavera e l’estate si può fertilizzare ogni due annaffiature oppure a ciascuna bagnatura utilizzando la metà della dose consigliata dal produttore.
Da ottobre a febbraio, le basse temperature e la poca luce rallentano molto il metabolismo della pianta, e riduce il suo bisogno di acqua e concime. In questi mesi bisogna ridurre drasticamente la frequenza delle concimazioni, o interromperle completamente.
Come si concima l’Anthurium?
Per prosperare e fiorire correttamente l’Anthurium necessita di un concime NPK completo con alte concentrazioni di fosforo e potassio. Oltre ai macro nutrienti il fertilizzante deve contenere anche tutti i micronutrienti necessari alla pianta.
Solitamente un buon concime solubile per piante fiorite fa il suo dovere, possibilmente integrando il magnesio con 1 cucchiaino da tè ogni 4 litri d’acqua di sali di epsom.
Per evitare accumuli di sali nel terriccio, quando si concima l’Anthurium bisogna utilizzare circa il 10-15% di acqua in più rispetto alla capienza del vaso. In questo modo si risciacqua leggermente il substrato dai residui della concimazione precedente.
Il concime a lenta cessione è un’ottima alternativa al fertilizzante liquido, Il concime a lento rilascio è una buona alternativa al fertilizzante liquido, è molto comodo e riduce il rischio di esagerare con le dosi.
Problemi dovuti ad una scorretta concimazione
Una concimazione insufficiente, eccessiva o squilibrata provoca dei ritardi nella crescita dell’Anthurium, disidratazione, problemi in fioritura e danni evidenti alle foglie.
I sintomi si mostrano diversamente a seconda degli elementi che la pianta non riesce ad assorbire.
Per esempio, foglie gialle e crescita lenta possono essere dovute a carenza (o inaccessibilità) di azoto, zolfo o ferro. La carenza di calcio, potassio e magnesio provocano macchie necrotiche sulle foglie, così come un indebolimento generale del sistema immunitario della pianta.
Nel caso in cui fosse stato somministrato troppo concime, l’acidificazione del terriccio impedisce all’Anthurium di assorbire microelementi come magnesio e calcio (che vengono assorbiti ad un pH neutro).
Se l’accumulo di sali supera livelli critici, la pianta fatica ad assorbire acqua e inizia a seccare gradualmente dai bordi delle foglie.
Rinvaso
Rinvasare periodicamente l’Anthurium Andraeanum ci permette di farlo crescere in un vaso della dimensione giusta e in un terriccio con ottime caratteristiche. Questi due fattori sono fondamentali per avere un apparato radicale vigoroso e ci aiutano molto nella coltivazione della pianta.
I motivi principali per cui bisogna cambiare vaso sono:
- La pianta è cresciuta e le radici non hanno più spazio per crescere
- Il terriccio si è compattato e ha perso la sua ariosità
- L’apparato radicale sta marcendo
- Si vuole propagare l’Anthurium per ottenere più piante
Se fatto nel momento e nel modo giusto il rinvaso è un vero toccasana per la pianta, che risponderà con un boost nella crescita e nella fioritura.
Quando cambiare vaso all’Anthurium?
Il rinvaso dell’Anthurium va fatto ogni due o tre anni durante quando la pianta è cresciuta troppo per il vaso attuale. Il periodo migliore è la primavera o l’estate, quando l’Anthurium è in piena crescita e ha modo di colonizzare il vaso con nuove radici. Cambiare vaso durante l’inverno risulta inutile (e controproducente) perché la pianta non sarebbe in grado di radicare correttamente a causa della scarsa illuminazione.
Questo ci porterebbe ad avere un vaso troppo capiente rispetto al volume dell’apparato radicale, e che impiegherebbe troppo tempo ad asciugare tra un’annaffiatura e l’altra.
Aumenteremmo solo il rischio di marciume radicale senza alcun beneficio.
Ovviamente questo non vale nel caso in cui il rinvaso venga fatto per salvare un’Anthurium con problemi all’apparato radicale. Se le radici sono marce bisogna travasare la pianta e rimuovere le radici marce e a prescindere dalla stagione.
Come travasare l’Anthurium?
Per travasare un’Anthurium che è cresciuto molto e necessita di un vaso più grande bisogna:
- Annaffiare la pianta per ammorbidire le radici
- Estrarre delicatamente l’Anthurium dal vaso
- Prendi un vaso tre o quattro centimetri più grande e aggiungi qualche centimetro di terriccio sul fondo.
- Invasa l’Anthurium al centro del nuovo vaso e riempi gli spazi vuoti con del terriccio arioso e drenante
- Assicurati che il colletto non rimanga interrato
- Premi delicatamente il terriccio per stabilizzare la pianta
- Innaffia abbondantemente assicurandoti che tutta l’acqua in eccesso dreni dai fori del vaso
- Se dopo l’annaffiatura il terriccio si è compattato aggiungine un pochino
Nel caso in cui la pianta avesse radici marce, prima di invasarla bisogna pulire bene dal panetto di terra e rimuovere tutte le radici marroni e mollicce utilizzando delle forbici sterilizzate.
Il marciume radicale è provocato da un fungo (solitamente il Pythium nell’Anthurium) per cui bisogna tenere la pianta sotto osservazione per alcune settimane dopo il travaso, per assicurarsi che l’infezione non riparta. In tal caso converrà trattare con del fungicida sistemico.
Che vaso usare?
La dimensione del vaso in cui si coltiva l’Anthurium è molto importante, se troppo piccolo la pianta non avrà spazio per crescere e dovrà essere bagnata molto spesso, se troppo grande si rischia che l’acqua ristagni troppo a lungo.
Quando si rinvasa l’Anthurium bisognerebbe utilizzare un vaso poco più grande di quello precedente, non più di 4-5 centimetri di diametro.
É fondamentale che il vaso abbia dei grossi fori di drenaggio sul fondo, in modo da lasciar defluire l’acqua in eccesso e permettere all’aria di circolare nel terriccio.
Fioritura
La fioritura dell’Anthurium Andraeanum è ciò che ha reso questa pianta tanto famosa. Grandi fiori colorati e brillanti che continuano a crescere uno dopo l’altro per tutto l’arco dell’anno.
Questo vale nella teoria ma non si rispecchia sempre nella pratica.
I fattori ambientali e colturali svolgono un ruolo cruciale. L’Anthurium è una pianta a crescita continua che ha il potenziale per crescere e fiorire sempre, ma sta a noi curarlo nel modo giusto in casa.
Quando fiorisce l’Anthurium?
Se coltivato a doc, nelle giuste condizioni ambientali e colturali, l’Anthurium è una pianta molto generosa che può fiorire dodici mesi all’anno. Il fattore che più influisce sulla fioritura è senz’altro la luce, ed è il motivo per cui spesso in Italia l’Anthurium non fiorisce durante l’inverno.
Come abbiamo ribadito più volte in questo articolo, durante l’autunno e (in particolare) l’inverno l’intensità dei raggi solari è molto ridotta e le giornate si accorciano a sole 8-9 ore di luce.
Salvo che tu non tenga l’Anthurium davanti ad una finestra e sud (o utilizzi luci artificiali) è normale che la pianta non fiorisca in questi mesi.
Se è in salute riprenderà a fiorire naturalmente in primavera.
Quanti fiori fa?
La quantità di fiori che l’Anthurium Andraeanum può produrre dipende molto dalla genetica dell’ibrido. Ci sono cultivar selezionate per produrre tanti fiori (spesso più piccoli) e altre per la dimensione del fiore.
In linea generale gli Anthurium a fiore grande sono meno fioriferi rispetto a quelli a fiore medio o piccolo. Per dare una cifra indicativa, diciamo che possono avere 2-4 fiori maturi per volta.
Man mano che il fiore nuovo cresce quello più vecchio scolorisce e appassisce.
E perché allora quando acquistiamo una di queste piante sono piene zeppe di fiori?
Perché i coltivatori utilizzano degli ormoni (le gibberelline) per indurle a fiorire a “comando” e in abbondanza. Quando il livello di ormoni all’interno dell’Anthurium si ristabilizza la pianta riprende a fiorire come farebbe naturalmente.
Quanto dura la fioritura?
La fioritura dell’Anthurium nel complesso può durare dagli 8 ai 12 mesi, e ciascun fiore può mantenere un bell’aspetto da uno a tre mesi.
Come accennato prima l’ambiente e le cure sono fattori determinati sulla durata della fioritura.
Problemi comuni in fioritura
Alcuni problemi che possono presentarsi in fioritura sono:
- I fiori dell’Anthurium abortiscono prima di aprirsi: Questo accade perché la pianta non ha le forze per portare avanti la fioritura. Solitamente dovuto all’assenza di concime o perché è stata spostata in una stanza più buia o fredda.
- Fiori macchiati: Ci sono molti problemi che possono macchiare la spata dell’Anthurium, come il freddo, l’aria secca, malattie fungine o batteriche, attacchi parassitari o le bruciature dovute al sole diretto.
- I fiori scoloriscono: Dopo qualche settimana che il fiore ha raggiunto la completa maturazione inizia naturalmente a sbiadire e perdere di brillantezza. Altre cause sono dovute a luce troppo forte, temperature molto alte o problemi nell’assorbimento dei nutrienti.
- Fiori verdi: Può capitare che alcuni fiori di un’Anthurium appena acquistato inizino a diventare verdi dopo l’acquisto. Questo è spesso dovuto al trattamento ormonale che hanno ricevuto per fiorire in serra. Nel caso in cui i fiori verdi fossero quelli nuovi invece, il motivo è riconducibile alla scarsa illuminazione o all’utilizzo di concime ad alto contenuto di azoto.
Potatura e mantenimento
Come ogni altra pianta d’appartamento, anche l’Anthurium ogni tanto ha bisogno di una piccola pulizia dalle foglie secche e dai fiori appassiti.
Non solo per i benefici estetici ma anche per non correre il rischio che i tessuti vegetali secchi inizino a marcire e attraggano funghi.
Mantenere un buon livello di igiene e pulizia delle nostre piante può prevenirci un sacco di grattacapi.
Come potare l’Anthurium?
Solitamente l’Anthurium non si pota nel vero senso della parola, ma ci si limita a rimuovere tutti gli steli e le foglie secche alla base, dove si congiungono con il fusto. Per farlo bisogna utilizzare delle forbici affilate e sterilizzate con candeggina, alcool o fiamma.
Lo scopo di questa pulizia delle parti secche sta nella prevenire il rischio che possano marcire o attrarre funghi e batteri.
A seconda del proprio gusto, le foglie vecchie (solitamente quelle più basse) possono essere potate anche prima che secchino, quando iniziano ad ingiallire.
Personalmente preferisco aspettare che secchino, anche se è un pochino antiestetico questo permette alla pianta di utilizzare gli ultimi elementi nutritivi contenuti nella faglia.
Propagazione
Propagare l’Anthurium può essere un bel metodo per riprodurre un esemplare che apprezziamo in modo particolare, o da regalare e condividere con gli amici. In altri casi lo scopo è quello di ringiovanire una pianta ormai vecchia, con un grosso fusto spoglio e poco gradevole alla vista.
A prescindere da quale sia il motivo per cui si vuole moltiplicare l’Anthurium, i metodi che si possono seguire sono sostanzialmente due:
- Per divisione dei cespi
- Con talea (tagliando il fusto)
Vediamoli più nel dettaglio.
Come moltiplicare l’Anthurium per divisione dei cespi
Per moltiplicare un’Anthurium attraverso la divisione dei cespi bisogna aspettare che la pianta abbia prodotto dei nuovi getti laterali dal fusto, cioè delle nuove vegetazioni che hanno tutte le strutture necessarie per crescere. Foglie, fusto e radici.
Lungo il fusto dell’Anthurium, solitamente in prossimità del colletto, ci sono numerose gemme dormienti che possono dar vita a queste nuove vegetazioni.
Una volta che hanno prodotto foglie e radici possono essere separate dalla pianta madre ed essere rinvasare autonomamente.
La procedura per dividere i cespi del Anthurium è molto semplice e si effettua nel comento del travaso. Dopo aver estratto la pianta dal vaso e aver ripulito le radici dal panetto di terra, bisogna separare il più possibile le radici della pianta madre da quelle del nuovo getto.
Successivamente basterà tirare con delicatezza per separare le due piante di Anthurium l’una dall’altra e invasarle separatamente.
La nuova piantina sarà una copia identica della pianta madre. Poiché ha già radici autonome non ha bisogno di un periodo di radicazione o di cure particolari, e può essere invasata direttamente in un piccolo vasetto con del terriccio arioso e ben drenante.
Come riprodurre l’Anthurium da talea (taglio del fusto)
Poiché l’Anthurium Andraeanum non è in grado di ramificare, la propagazione per talea consiste nel tagliare il fusto in due o più parti e farle radicare separatamente.
Mentre la porzione apicale crescerà in tutto e per tutto come una normale pianta d’Anthurium, le sezioni intermedie (prive di apice) inizieranno a produrre un nuovo getto da uno dei nodi.
Ecco come riprodurre l’Anthurium per talea:
- Pulisci il fusto dalle foglie che non intendi tenere: Per aumentare la probabilità di riuscita mantieni almeno una foglia per ciascuna porzione di fusto che intendi tenere. Questo aiuterà la pianta a fare fotosintesi nel lasso di tempo necessario a produrre nuove radici e foglie.
- Taglia il fusto orizzontalmente in più parti: Affinché le talee possano crescere, ciascuna sezione del fusto deve avere almeno un nodo da cui possa svilupparsi la nuova pianta.
- Pianta le talee in verticale: Mantenendo la direzione in cui cresceva originariamente, inserisci una porzione del fusto nel terriccio o in acqua, lasciando scoperto almeno un nodo.
La pianta madre invece, può essere mantenuta nel suo vaso attuale. Non potendo più crescere in altezza inizierà a produrre uno o più nuovi getti dai nodi dormienti situati alla base del fusto.
Malattie e parassiti
L’Anthurium Andraeanum è soggetto a diverse malattie e parassiti comuni a tante piante d’appartamento, che possono provocare danni alle foglie, alle radici e compromettere la salute generale della pianta.
Il modo migliore per affrontare questi mali è la prevenzione, partendo da un periodo di quarantena delle piante appena acquistate che vogliamo aggiungere alla nostra collezione.
Non è raro che piante appena acquistate in vivaio o al supermercato abbiano infestazioni o spore di funghi pronte a diffondersi non appena entrino le mura di casa o trovino condizioni favorevoli.
Altre tecniche di prevenzione consistono nel tenere le piante pulite da materie vegetali in decomposizione, garantire ricircolo d’aria, evitare il ristagno d’acqua e l’utilizzo di prodotti naturali da spruzzare sulle foglie.
Vediamo ora nello specifico quali sono i parassiti e le malattie più comuni dell’Anthurium.
Quali sono le malattie dell’Anthurium?
L’Anthurium può soffrire di svariate malattie di tipo fungino o batterico che, oltre a causare danni visibili su foglie, fusti o radici possono compromettere seriamente la salute della pianta e portarla alla morte.
Queste infezioni tendono a proliferare in ambienti molto umidi, dove l’aria è ferma o c’è ristagno d’acqua sulle foglie o nel terriccio.
Mentre le malattie fungine dilagano rapidamente in ambienti freddi, quelle batteriche prediligono temperature più alte.
Batteri e funghi vanno presi seriamente, perché possono diffondersi molto rapidamente e arrivare ad infettare altre piante in pochi giorni.
Per maggior approfondimenti ti rimando al articolo Anthurium malattie delle foglie.
Quali parassiti attaccano l’Anthurium?
Tra i parassiti che possono infestare l’Anthurium i più comuni sono:
- Afidi
- Cocciniglia
- tripidi
- ragnetti rossi (acari)
- mosca bianca
Questi insetti fitofagi si nutrono della linfa della pianta, pungendo la foglia per succhiare il citoplasma all’interno delle cellule.
Oltre che causare danni estetici, riducono la capacità dell’Anthurium di fotosintetizzare e indeboliscono pesantemente il suo sistema immunitario. Inoltre le punture inferte da questi parassiti possono introdurre batteri e virus all’interno dei tessuti della pianta.
Se un’infestazione in stadio precoce può essere curata con l’utilizzo di prodotti oleosi come olio di neem o olio minerale bianco, nel caso di problemi diffusi bisogna trattare ciascun parassita con un prodotto specifico.
Prevenzione | Cura specifica | |
Afidi | olio di neem / olio minerale bianco | Closer |
Cocciniglia | olio minerale bianco o sapone molle di potassio | Closer |
Tripidi | olio di neem / olio minerale bianco | Spinosad o Piretro |
Acari o ragnetti rossi | olio di neem / olio minerale bianco | Acaricida |
Mosca bianca | olio di neem / olio minerale bianco | Closer |
Conclusione
Nel complesso l’Anthurium Andraeanum è una pianta di facile cura, che si adatta molto bene alla vita in appartamento e che sa darci grosse soddisfazioni col minimo sforzo.
Se abbiamo una finestra luminosa e riusciamo a mantenere l’umidità sufficientemente alta, ci basterà davvero poco per vederlo crescere e diventare sempre più bello.
Le cure “attive” che l’Anthurium richiede sono minime:
- Una corretta annaffiatura
- Concimazione regolare durante la primavera e l’estate (magari con del concime a rilascio graduale)
- Mantenere l’ambiente ventilato
- Pulizia saltuaria delle foglie secche
- Un rinvaso ogni due o tre anni quando la pianta è cresciuta troppo per il vaso in cui si trova
E il gioco è fatto.
Beh, scritto così può sembrare più facile di quanto in realtà lo sia. Ma in realtà tutto si riduce a questi pochi punti.
Il fatto è che questi punti sono dei macro argomenti che non sono scontati per tutti, ma se applicherai le informazioni scritte in questa guida su come coltivare l’Anthurium il risultato sarà garantito.
grazie mille,
il mio ad un certo punto ha perso tutte le foglie ed è restato senza nulla se non con un moncherino,
partono delle gemme nuove ma finiscono sempre per morire.
ci tengo molto ma non so più cosa tentare e se sto facendo giusto, riesci a darmi qualche dritta? ripeto, non ha più nemmeno una foglia
Ciao Ilaria, purtroppo non vedendo la pianta e senza sapere in che condizioni è stata coltivata è dura fare una diagnosi. Il problema potrebbe essere causato dal marciume radicale. Se così fosse io farei così:
1)svaserei la pianta dal vaso in cui si trova e controllerei le radici. Probabilmente saranno marce o secche quindi le taglierei tutte.
2)Pulirei il fusto da tutte le parti secche e lo laverei con acqua ossigenata per ripulirlo da eventuali spore.
3)Tratterei anche con fungicida sistemico (Aliette o Previcur Energy)
4)Appoggerei poi il fusto in un letto di sfagno umido per incentivare la radicazione.
5)Spalmerei un po’ di ormone radicante sui nodi che intendo far radicare per velocizzare il processo
Una volta che l’Anthurium ha creato un paio di radici sarà in grado di nutrire i nuovi getti che dovrebbero riprendere a crescere.